i 110 anni del concerto di campane

16 gennaio 2020

i 110 anni  del concerto di campane

LE CAMPANE

Da 110 anni accompagnano la vita della comunità di Re ed accolgono i pellegrini

È trascorso poco tempo dalla pubblicazione sul nostro sito di un articolo che ricorda i centodieci anni d'attività del Bollettino del Santuario. Un traguardo molto importante, segno di vitalità del Santuario e d'interesse da parte dei lettori. In questi giorni dobbiamo celebrare lo stesso periodo di vita di un altro elemento importante del nostro Santuario: il concerto di nove campane. Da 110 anni esse scandiscono lo scorrere del tempo, richiamano i fedeli alle funzioni e danno il benvenuto ai pellegrini. L'installazione di questo concerto è frutto dell'intraprendenza e della lungimiranza di Mons. Giovanni Antonio Peretti, parroco di Re ed ideatore, tra le altre realtà, della Basilica.

Intendiamo ripercorrere le tappe che hanno condotto alla realizzazione di questo concerto, leggendo i suoi scritti ed alcuni articoli del Bollettino. Tra le righe traspare la sua dedizione a ciò era la ragione della sua vita: rendere il Santuario capace di accogliere un numero crescente di persone, adattandolo alle nuove esigenze.

Sulla prima pagina del quaderno, in cui Peretti annotava le sue memorie, è incollato un foglio, scritto dallo stesso sacerdote, che descrive con dovizia di particolari la vicenda relativa alle campane. Così scrive:

«Pro memoria

Nell’anno 1910 si deliberò di far fondere le sette campane che erano sul campanile, delle quali due rotte e scoriate, e si convenne colla ditta dell’Ingegnere Barigozzi di Milano per un concerto di otto campane che furono fuse nel marzo 1911 e dopo essere state portate all’esposizione di Torino alla fine di novembre furono benedette qui a Re e poste sul campanile. In luogo di otto campane il sig. Barigozzi ne fece nove così da poter avere un doppio concerto di otto e di sei campane. Non è a dire quanto impegno si prese il Signor Barigozzi per la buona riuscita del nostro concerto che riuscì ottimamente, tanto che all’esposizione di Torino riportò la massima onorificenza e furono così perfettamente fuse le nuove campane da essere trovate così perfette da non esser stato necessario un colpo di scalpello. Il peso di tutte e nove le campane è di ottantasei quintali di bronzo con ottanta quintali di ferro per la montatura e castellatura».

Sul Bollettino dell'aprile 1911 viene dato l'annuncio della sostituzione delle vecchie campane: «Con non poco interessamento di tutta la popolazione, il 14 e il 15 scorso vennero calate dalla maestosa torre le vecchie campane. La settimana successiva, con l'aggiunta di altro metallo, il chiar. Signor Ing. Prospero Barrigozzi di Milano le rifondeva. Formando poi un nuovo concerto di campane in sì bemolle. Tale concerto, dopo l'esposizione di Torino, dove farà bella mostra di sé e dove a nostra soddisfazione e ad onore della già celebre ditta costruttrice gli auguriamo numerosi ammiratori e ottimi risultati, passerà nel venturo autunno sul nostro campanile1».

I vari passaggi della fusione e del trasporto e del posizionamento delle campane sono accompagnati da minuziose cronache: «gentilmente accondiscendendo al cortese invito del Rev. Sig. D. Giov. Antonio Peretti arc. in questoSantuario, giovedì 13 scorso si recarono alla fonderia del sig. ing. Prospero Barigozzi il Salesiano M. R. D. Erminio Antonioli di Druogno col chiarissimo prof. Luigi Musso Maestro di musica dell'Istituto S. Ambrogio di Milano per visitare il nostro nuovo concerto, quindi ci rilasciarono il seguente giudizio: “la fusione delle nove Campane del concerto, per quanto noi potemmo constatare si è operata perfettamente: a nostro giudizio il concerto è veramente imponente ed è di perfetta intonazione, constatata a più riprese dal sullodato maestro di musica, di ampia e maestosa sonorità. Abbiamo constatato la massima durata delle vibrazioni (circa 80 secondi) benché le campane fossero fisse in terra e non percosse troppo fortemente. Di pronta sonorità e di facile oscillazione; infatti basta toccarle leggermente con la nocca delle dita perché rendano il loro suono. Insomma presentano un insieme gustosissimo e son sicuro che faranno onore al nostro caro santuario di Re cui sono destinate”2».

Ecco il commento entusiasta: «non possiamo non nascondere la nostra soddisfazione per il favorevole giudizio che ci hanno comunicato3».

Tante sono le persone che hanno segnalato la loro disponibilità: « cogliamo poi ben volentieri l'occasione per esternare tutta la nostra riconoscenza ai signori conducenti Bonzani Battista di Re, Balassi Giovanni di Meis, Fraschina Battista di Villette e Bertina Salvatore di Malesco, i quali gratuitamente accettarono di trasportare da Re a Domodossola le vecchie campane, nonché a tutti gli altri volenterosi che spontaneamente e gratuitamente si sono già esibiti per condurci a suo tempo le nuove4».

La trepidazione è altissima: « Dopo tanta attesa speriamo di vederle presto. Il signor ing. Prospero Barrigozzi venuto qui verso la metà dello scorso mese ci assicura che nella prima settimana del corrente mese avrebbe mandato da Milano il castello su cui saranno montate le nove campane, che nutriva fiducia di farci spedire da Torino, dove si trovano esposte nella grande mostra internazionale, per la seconda o terza domenica del mese. Questa circostanza darà luogo ad una nuova festa al Santuario, cui non mancheranno di intervenire numerosi dalla valle e da fuori per assistere alla solenne benedizione del nuovo concerto5».

Il racconto prosegue...

 

1Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 25, 1º aprile 1911, p 29.

2 Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 26 1º maggio 1911, p 37.

3Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 26 1º maggio 1911, p 37.

4Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 26 1º maggio 1911, p 37.

5 Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 32 1º novembre 1911, p 85.

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