La decima Campana

29 agosto 2025

La decima Campana

Uno squillo gentile e acuto è quello che si leva alla sera del 28 agosto u.s.: è la decima campana che

fa sentire la sua voce argentina e sonora, inserendosi nel concerto delle altre nove che dal 1910

ornano il campanile della basilica di Re.

Offerta per ricordare lo zelo apostolico dei padri oblati Gaspare Uccelli e Gianfranco Valsesia che

per cinquant’anni servirono il santuario della Madonna del Sangue e le moltitudini dei pellegrini

che qui in gremio Matris accorsero, è stata innalzata la sera del 28 agosto dalla ditta Audema di

Brescia; pesa 214 kg e suona la nota do acuto; completa il concerto di otto campane realizzato

all’inizio del secolo scorso da don Giovanni Antonio Peretti: nove bronzi, cioè, che possono essere

suonati in due tonalità, la prima in si bemolle, la seconda in mi bemolle. Ora la decima aggiunta,

con il suo do acuto, consente di suonare a martello diverse melodie, tra cui la celebre «

Ave lodiamo

te, o Madonna di Re

», composta nel secolo scorso dell’indimenticato padre Uccelli. Ma è anche un

omaggio al Santo Padre Lleone, che nell’agosto del 2005, allora solo generale degli Agostiniani,

giungeva pellegrino nel Santuario. Che sia uno squillo, che lo invita, oggi, da papa a tornare qui a

Re in gremio Matris. Noi facciamo l’invito: speriamo che non cada nel vuoto.

Padre Marco Canali

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