i 110 anni del concerto di campane ...continua

28 gennaio 2020

i 110 anni  del concerto di campane ...continua

LE CAMPANE

 

Da 110 anni accompagnano la vita della comunità di Re ed accolgono i pellegrini

 

...continua

Finalmente le campane giungono a Re alla fine di novembre: « arrivate a Domodossola il 25 novembre. Due giorni dopo furono portate gratuitamente a Re1».

Il rito di benedizione si svolge il 29 novembre. Le campane vengono allineate nel piazzale antistante la chiesa. Notevole è il concorso di popolo, segno d'approvazione: «il giorno stabilito per la funzione si presentava incerto e di cattivo umore, ma ciò non ostante la gente della valle Vigezzo e dalle altre vallate circostanti incominciava ad affluire per presenziare alla bella cerimonia, da molti mai veduta, quando un bel sole primaverile sorrise alle belle campane, che parevan d'argento e aumentò in tutti l'allegria e l'entusiasmo2». La sollecitudine del Peretti fa sì che tutto sia solennizzato: «tutto era ormai pronto: il clero vigezzino in buon numero, trentatre tra padrini e madrine delle campane, dei quali ne vennero da Parigi, da Torino, da Milano e dal Canton Ticino, nonché da tutte le parrocchie vigezzine (…) e finalmente il corpo musicale di Malesco3».

Il rito si svolge secondo uno copione molto ricco: «lo sparo dei mortaretti annuncia l'inizio della solenne funzione: la musica dà fiato alle trombe e, fra una grande moltitudine di popolo circostante, i padrini e le madrine si collocavano nei banchi, a ciò preparati, ai lati delle campane, mentre il clero, con a capo il sig. Arch. D. Giovanni Peretti, delegato per la benedizione, si porta nel mezzo e incomincia la sacra cerimonia, intercalata varie volte da scelti pezzi musicali. (..) sì bella e commovente funzione, termina con la lettura dell’Atto della benedizione compiuta e col canto solenne del Te Deum, seguito dalla benedizione col SS. Sacramento4

L'evento straordinario si conclude con un brindisi d’augurio e con una trovata originale: « fra lo sparo dei mortaretti e le gaie note della musica di Malesco, un grosso pallone saliva superbamente in alto, compiendo diversi giri, quasi per annunziare ovunque la cerimonia compiuta e l'entusiasmo che regnava al Santuario5».

Legittimamente ci poniamo un interrogativo: come è possibile sostenere una spesa così ingente? Vi risponde direttamente il Bollettino: «ai distinti e numerosi padrini e madrine che con nobili e delicati pensieri non solo accettarono riconoscenti l'incarico loro offerto dal sig. arciprete d. Peretti, ma accompagnarono anche le generose offerte versate nelle sue mani torni gradita l'espressione della nostra più viva riconoscenza6». Ecco, però, una rivelazione: «una generosa persona ha già provveduto a tutta la spesa, dimodochè, senza toccare il capitale destinato al nuovo tempio, si potrà provvedere ad un‘opera non solo importante ma ormai quasi necessaria7». Elogi per questo misterioso donatore sono presenti anche successivamente: «un magnifico donatore, che solo la SS. Vergine conosce e premierà generosamente, ne ha procurati i mezzi8».

Indubbiamente la curiosità del lettore è stuzzicata dal desiderio di sapere chi sia il generoso offerente. Tra la fitta corrispondenza del Peretti abbiamo trovato una carta così intestata:

Santuario di M. SS. Del Sangue Re (Ossola).

Su di essa il Peretti si apre ad una confidenza:

«Re-Ossola- 30 ott. 1916

Pro memoria

Le campane le ho fatte fare interamente a mie spese - volendole dare in dono alla nostra cara Madonna del Sangue nel venticinquesimo anno che mi trovavo a Re al 1 dicembre 1911.

Arcip. Peretti Gio. Antonio»

 

Le nuove campane incontrano presto l’approvazione di tutti i frequentatori del Santuario: «In questi giorni tutti poterono sentire e apprezzare il nuovo concerto di campane, che, fuso l’anno scorso dalla celebre Ditta Barigozzi di Milano e premiato poi all’Esposizione a Torino colla massima onorificenza, onorerà d’ora innanzi in modo più conveniente con le squillanti sue note la gran Regina di questo Santuario e saluterà festosamente quanti devoti pellegrini accorreranno ai suoi piedi9».

Noi che dopo centodieci anni ascoltiamo con piacere il concerto delle nostre campane, con la consapevolezza di essere dei nani sulle spalle di giganti, volgiamo il nostro ricordo riconoscente a mons. Peretti.

 

 

 

1Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 34, 1º gennaio 1912, p 3.

2Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 34, 1º gennaio 1912, p 4.

3 Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 34, 1º gennaio 1912, p 4.

4 Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 34, 1º gennaio 1912, p 4.

5Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 34, 1º gennaio 1912, p 4.

6Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 34, 1º gennaio 1912, p 4.

7 Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 22, 1º gennaio 1911, p 101.

8 Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 24, 1º marzo 1911, p 21.

9 Il Santuario di Re. Periodico mensile, n. 39, 1º giugno 1912, p 44.

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