Nel discorso di oggi mercoledì 7 aprile il Papa così esordisce: «Oggi vorrei soffermarmi sul legame tra la preghiera e la comunione dei santi. In effetti, quando preghiamo, non lo facciamo mai da soli: anche se non ci pensiamo, siamo immersi in un fiume maestoso di invocazioni che ci precede e che prosegue dopo di noi. (...) I Santi sono ancora qui, non lontano da noi. In Cristo c'è una misteriosa solidarietà tra quanti sono passati all'altra vita e noi pellegrini in questa: i nostri cari defunti, dal Cielo continuano a prendersi cura di noi. Loro pregano per noi e noi preghiamo per loro, e noi preghiamo con loro».

Questa mattina sono rimasto a lungo davanti alla miracolosa immagine della Madonna di Re... e ho immaginato la lunga processione di clero e popolo che lungo 527 anni si sono fermati per venerare Maria, che proprio in questo luogo ha dato un segno evidente della sua materna presenza.

Questa mattina sento particolarmente vicino il servo di Dio Francesco Fasola (1898-1988) che giovane seminarista pellegrinò a piedi da Arona accompagnato dal suo Padre Spirituale Silvio Gallotti.

Divenuto sacerdote tante volte celebrò la S. Messa al'altare della Madonna; divenuto provicario generale della Diocesi si adoperò perché riprendessero i lavori di costruzione della Basilica (1947), iniziati  nel 1922 dal Peretti.

E anche quando la Provvidenza lo volle Arcivescovo in Sicilia ogni anno tornava a Re per rinnovare la sua consacrazione alla Madonna, così come era stato educato dal suo Padre Spirituale durante il tempo in Seminario.

E mentre stiamo andando verso il 29 aprile dico per me e per tutti voi:

Padre Fasola, carissimo, prega per noi perché possiamo vivere fervorosamente la prossima Festa della Madonna!

P. S. Di Padre Francesco Fasola è aperto il Processo di Beatificazione e per conoscere questo testimone della carità pastorale vedi santiebeati.it