l'attualità del suo pensiero
Appeso ad una parete del Santuario, accanto all'altare della Madonna, vi è uno degli oggetti più preziosi custoditi dal Santuario. Si tratta di una cornice che racchiude un libro: il Trattato della devozione della Vergine Maria. Tale opera fu scritta da san Luigi Maria Grignion de Montfort agli inizi del XVIII secolo. La devozione a Maria è presentata come un ottimo percorso spirituale: è il modo migliore per giungere alla fede in Cristo. La copia presente in Santuario venne portata da don Silvio Gallotti nel 1917, durante uno dei suoi innumerevoli pellegrinaggi compiuti partendo da Cannobio, suo paese natale. Educatore appassionato presso i seminari della Diocesi di Novara, fu uno dei più convinti diffusori della dottrina proposta dal Montfort. A Re, come da lui stesso testimoniato, ebbe l'intuizione della rinnovata congregazione degli Oblati. La sua morte, avvenuta a soli 46 anni il 2 maggio 1927, suscitò profonda commozione. Vissuto in odore di santità, dopo un lungo iter, venne proclamato venerabile da Giovanni Paolo II il 19 aprile 2004. Tra i suoi discepoli ricordiamo due presuli novaresi: mons. Francesco Fasola e mons. Francesco Maria Franzi, sepolto ai piedi dell'altare del Miracolo. Con piacere constatiamo che il suo pensiero è ancora vivo ed attuale. Ci riferiamo ad una conferenza tenuta dal famoso mariologo Antonino Grasso nel Convegno di Arte Sacra, Iconografia, Estetica "Percorsi di Luce per il Volto di Dio" - Catania 14-16 febbraio 2020. La sua relazione porta il titolo Maria, Donna di Luce e di Speranza nelle buie notti del mondo. La tesi sostenuta dall'autore è la seguente: « possiamo giustamente affermare che in questo mondo contemporaneo, in cui ci dibattiamo spesso in una solitudine che spaventa; in cui l'angoscia è il pane quotidiano; in cui la meschinità si veste di sufficienza, la nostra dolcissima e amorevole Madre, “Donna di Luce e di Speranza”, ci indica la via della santità e della bellezza, la via della comprensione e della solidarietà, per riuscire a dare al nostro vivere il suo vero significato alla luce di Cristo, ed evitare così quel fallimento esistenziale e spirituale che spesso ci prostra.»
Tale conferenza si compone di tre parti:
1. Perché Maria è “Donna di Luce”?
2. Maria Donna di Luce e di Speranza nelle buie notti della nostra vita
3. Maria Donna di Luce e di Speranza nelle buie notti del mondo.
Nella terza parte l'autore riporta una frase illuminante di Don Silvio Gallotti: «Voglio essere nelle mani di Maria strumento docile e tutto abbandonato per guadagnare a Cristo il maggior numero possibile di anime; voglio essere in Maria una piccola calamita che attiri potentemente al Cuore di Gesù tanti miei fratelli». In queste parole riverbera la dottrina del Montfort, che don Silvio fece sua.