«Ricordiamo oggi un amico, Marino, che nel Signore tutti sentiamo vivo e presente in mezzo a noi, ora». Con queste parole ha salutato i presenti mons. Fausto Cossalter. Amico di Marino, il Vicario Generale della Diocesi di Novara, come tanti, non ha voluto mancare a questo appuntamento. Con lui concelebravano due sacerdoti. Uno era Padre Giancarlo Julita, che accolse Marino in Santuario nel 1993 e lo ebbe come suo collaboratore. L'altro era don Ezio Piazza, amico fraterno di Marino. Partecipavano la mamma, le sorelle e i parenti. Numerosa la gente presente in assemblea. Tanti riconoscenti verso Marino per l'attenzione che egli aveva riservato a tutti. Dirigeva il coro dei fanciulli la maestra Patrizia Locatelli. All'organo accompagnava l'esecuzione dei canti Alessandro Ramoni, il cui figlio Francesco ha eseguito un brano con la tromba.
Momento di profonda ed intesa commozione è stata l'omelia tenuta da padre Giacarlo. La riportiamo integralmente di seguito
Omelia della messa in suffragio di Marino
Nella seconda lettura l’apostolo Paolo, scrivendo ai Tessalonicesi, ci ha detto:
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Rendiamo grazie a Dio per tutti voi
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Ricordandovi nelle nostre preghiere
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Tenendo presente l’operosità della fede, la fatica della carità, la fermezza nella speranza.
La mia non è un'omelia, ma una condivisione. Sì perché nel cuore e nella nostra mente Marino è una presenza… una presenza viva.
Perché?
Quante volte in quest’anno abbiamo interrogato il signore.
Perché ce l’hai tolto?
Ma nella preghiera e nell’ascolto del signore cominciamo a sentire che prevale un altro sentimento .
Ti ringraziamo perché ce l’hai donato.
La quantità del tempo non tocca la verità del dono: Marino è un dono per la sua mamma e per tutti noi.
E tale continua ad essere. Come?
Rispondo con le parole prese dalla liturgia, Battesimo e Veglia Pasquale: «Credete nella Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la Risurrezione della carne e la vita eterna?»
La comunione dei santi. Grande tema per tutti noi, che approfondiremo per il primo novembre.
Anzitutto dobbiamo dire che per comunione dei santi s'intende la Chiesa (CCC 946) sia quella peregrinante sia quella del cielo, i santi e coloro che nell'altra vita sono in purificazione (CCC 964). È comunione in Cristo, Egli ci ha conquistato col suo sangue prezioso, siamo tutti redenti. Noi crediamo che in questa comunione l'amore misericordioso di Dio e dei suoi santi ascolti costantemente la nostra preghiera!
E allora in questo mistero di vita, di comunione sentiamo vivo Marino e tutti coloro che ci hano fatto del bene, i nostri cari.
Il ricordo cristiano dei nostri morti non ci porta a separarli, ma ad unirli. Mors ne separet quos amor sociavit.
L'Amore, che ci unisce nel tempo, continua ad unire nell'eternità. Attorno a questo altare... siamo una moltitudine.
A te, caro Marino rivolgo un pensiero che ogni mattina, uscendo dalla porta di S. Maurizio, guardando verso il camposanto e pensando a te e a tutti i cari defunti, ripeto: «Grazie Signore per avermelo donato come compagno di viaggio per 26 anni. Grazie per averlo donato a questa comunità di Re che lo ricorda con viva gratitudine e perché gli ho sempre dato l'impegno di preparare il Santuario per le feste. Anche ora, Marino, ti do un impegno. Prega per noi tutti... per la tua cara mamma, per le tue sorelle, per i tuoi numerosi amici perché il mistero della Comunione dei Santi sia per tutti noi fonte di vita e speranza! Amen!»
Tu vedi, caro Marino, che all'altare porteremo il calice che Mons. Cosulich ti aveva donato. Il Signore vi ha chiamati alla sua Messa nel medesimo giorno, alla medesima ora.
Mors ne separet quos amor sociavit.
E allora per te, per Monsignore e per tutti i nostri cari defunti dico con tutto l'ardore del mio cuore sacerdotale: Ad coenam vitae aeternae perducat vos rex Aeternae gloriae!
Il Signore vi doni la grazia e la gioia di vivere nella perenne liturgia del cielo! Amen!
Le regole sanitarie vigenti hanno impedito lo svolgimento di un evento previsto. Si tratta della benedizione del parco giochi rinnovato e dedicato alla memoria di Marino. Ogni volta che i nostri fanciulli si recheranno a giocare con i giochi rinnovati, noi adulti, guardando la lapide con il suo nome, ci ricorderemo di lui che tanto ha fatto per i nostri bambini.